
LA “I” DI BIM: GESTIONE DEL DATO NEL PROCESSO BIM
Webinar 🗓️ Mercoledì 3 Novembre 🕒 ore 15:00
COME DARE VALORE ALLA “i” DI BIM
Domenico Spanò
BIM Manager & BIM Implementation Engineer – Certificatore Esperti BIM UNI 11337/7 ODV per Cepas Bureau Veritas
Il Building Information Modeling essendo un processo digitalizzato verte totalmente sulla condivisione delle informazioni, motivo per cui il valore aggiunto dell’acronimo B I M è appunto la “I” di Information. Il dettaglio informativo (Dati) per descrivere un oggetto BIM, oltre che la sua descrizione geometrica, fa si che le tutte le informazioni siano un popolamento strutturato di dati al fine di condividere caratteristiche peculiari di specifici modelli, oggetti, elaborati, nelle diverse fasi progettuali, dall’ideazione alla costruzione e sino al Facility Management, e soprattutto mediante Software diversificati che possono digerire queste informazioni condivise in diverse modalità e formati.
Il processo operativo di condivisione dati ed informazioni di modelli ed oggetti BIM , nasce dalla necessità di creare apposite informazioni specifiche sugli oggetti (parliamo di famiglie .rfa di Revit Autodesk, ma la stessa logica tecnico-operativa la si ha su qualunque altro software di BIM Authoring). Pertanto gli oggetti che hanno dati di default non sono sufficienti a raccontare e soddisfare gli Usi e gli Obiettivi dei modelli che un Committente si prefigge di verificare/condividere nell’intero workflow BIM progettuale reale.
Per cui in Revit vi è la necessità di creare Parametri Condivisi e Parametri di Progetto (che siano di istanza o tipo) utili a raccontare e condividere una specifica informazione progettuale, che sia ad esempio un parametro WBS, un Codice Prodotto, un parametro di Verifica e/o Installazione Si/No, o qualunque altra informazione specifica per identificare quelle proprietà sull’oggetto BIM. La procedura tecnico-operativa per creare Dati specifici porta a creare i parametri condivisi in un formato esterno al Software in .txt al fine di riutilizzare questi parametri nuovi ed editabili in altri progetti similari cui affibbiare la stessa codifica di informazioni.
Tutte le informazioni (i parametri di default ed i nuovi parametri creati ad hoc nel progetto, i parametri editabili e non), presenti su una determinata categoria di oggetti BIM, possono essere raccolti, interrogati, analizzati, verificati mediante il database di Revit attraverso le Schedule degli Abachi di quantificazione. Tale strumento è il cuore del modello BIM in quanto permette di gestire tutte le informazioni e lavora a modo di foglio di calcolo e database. Filtrando le informazioni specifiche nei Campi è possibile, creare delle formule con parametri di calcolo, combinare più parametri, raggruppare le informazioni al fine di avere un elenco di informazioni da valutare, condividere in report specifici per i processi di interoperabilità del dato. Questo database intelligente permette di interrogare, restringendo le caratteristiche di parametri comuni e/o valori specifici agli oggetti, eseguire delle formattazioni grafiche di elenco mediante il formato condizionale, ed il tutto non si tramuta altro che ina una operazione di Code Checking (ossia analisi, verifica delle informazioni).
La procedura di interrogare i dati già all’interno del Software di BIM Authoring Revit e di condividerli all’esterno mediante formati di interscambio .txt ed excel, è una procedura operativa sempre più in auge come parte inziale del processo di Model Checking durante il quale è possibile analizzare dati del modello, al fine di validare i progetti mediante le informazioni contenute negli oggetti BIM, durante tutte le fasi del workflow.
Tale controllo parte appunto da un’iniziale “pre-check” sul database del Software di BIM Authoring in funzione ai LOD informativi richiesti, alle specifiche dei Disciplinari BIM del Committente CI e quelli proposti come OGI e PGI per soddisfare gli Usi ed obiettivi BIM prefissati. Ciò permette sin da subito di indirizzare la corretta progettazione e sviluppo BIM, validare il contenuto informativo del Modello BIM per poi eseguire ulteriori analisi specifiche dal punto di vista degli scontri geometrici degli oggetti (Clash Detection in Naviswork Autodesk).
Il poter “duplicare” tutte le informazioni degli oggetti BIM e tutte le informazioni create ad hoc sul progetto mediante parametri condivisi specifici sul file Revit .rvt e/o convertirli in un modello aperto IFC non è cosa facile ed automatica come sembra.
Infatti le esportazioni di default che sono presenti in Revit e che si rifanno alle categorizzazioni delle informazioni “ifc” sugli oggetti BIM definiti da Building Smart International, sono dei settaggi standard in funzione del MVD Model view Definition di cui si deve fare uso del modello BIM. Ogni MVD comporta un settaggio specifico di PSet (Property Set) di informazioni legate ad una specifica condivisione/duplicazione di dati sui modelli IFC.
Pertanto i settaggi di esportazione più utilizzati e conosciuti ai fini della condivisione ed ai processi di interoperabilità IFC2x3, IFC4, non sono sufficienti a garantire la totalità delle informazioni sul modello aperto rispetto ai dati del modello nativo. Le modalità per garantire questa duplicazione di dati nella totalità sono diversi ed necessità si utilizzano varie procedure in cui il Database di Revit con tutti i dati necessari nell’esportazione li si fa riconoscere mediante settaggi specifici di nomenclatura del dato ifc, dei Pset, dei .txt, o mediante le Schedule degli abachi.
La necessità è quella di fare dei settaggi specifici di esportazione con le informazioni necessarie di Pset al MVD più adatto nell’utilizzo e condivisone con formati Aperti. Un insieme di dati creati e valorizzati ad hoc su un abaco di una categoria di oggetti, richiede necessariamente una procedura di settaggio adeguato per poter visionare tali informazioni anche su un IFC mediante un visualizzatore quale BIM Vision al fine di interrogare il modello e verificare che tali informazioni sugli oggetti siano garantiti e duplicati sia sul formato nativo .rvt che sui formati aperti .ifc.
La gestione del Dato e quindi l’importanza della “I” di Information dei Modelli BIM strutturati a dovere già all’interno del Software di BIM Authoring quale Revit permette di condividere informazione strutturate anche sui formati aperti e permettere che il MVD con determinate informazioni esportate sia “digeribile” più facilmente da altri Software a matrice BIM o per tutti quei software che devono ricevere il modello e i dati al fine di eseguire specifiche operazioni di analisi e calcolo (Software di computazione, Analisi Energetica, Calcolo Strutturale ecc.).
Una corretta gestione del dato e di tutte le informazioni sul Modello BIM dal file nativo al file aperto, permette di eseguire processi di interoperabilità più condivisibili e precisi, sino ad arrivare ad avere un file IFC che è il gemello del file nativo cui poter eseguire anche operazioni di controllo, verifica, e Quantity Take Off, per quantificare/computare dimensionalmente tutti gli oggetti BIM anche attraverso un formato IFC.
Uno strumento che “digerisce” ottimamente dati e modelli IFC per la quantificazione ed il controllo dei dati è una utilissima piattaforma Open Source BIMSync, e la possibilità di esportare i dati di quantificazione in formato csv o excel.
