Vantaggi interoperabilità
Maddalena Musella
BIM Specialist MEP LTT.SRL
Si ricorda che l’interoperabilità in generale “è la capacità di un sistema di scambiare informazioni e dati con altri sistemi”.
I vantaggi legati a tale approccio, applicato al campo energetico, sono molteplici:
- Risparmio sui tempi e costi di modellazione ed analisi non dovendo ridisegnare l’edificio per l’analisi energetica.
- Maggiore qualità grazie all’interoperabilità tra modello architettonico e quello energetico.
Riportiamo il flusso di lavoro ed un esempio di interoperabilità di secondo livello tra software Revit ed il Software Edilclima EC700 al fine di ottenere un APE ante e post intervento.
Flusso di lavoro: interoperabilità ed APE pre-intervento
Per permettere lo scambio informativo tra i due software in particolare tra Revit di Autodesk ed EC700 di Edilclima, c’è la necessità di installare il plugin EC770 Integrated Technical Design for Revit® il quale permette lo scambio di dati e informazioni tra modello architettonico eseguito con Revit e modello energetico eseguito con EC700.
Tutto il processo di modellazione ed analisi può essere schematicamente suddiviso in quattro fasi principali:
- Rilievo;
- Restituzione del Digital twin con Revit;
- Analisi fabbricato ed esportazione con EC770;
- Analisi energetica EC700;
- La fase iniziale del processo è quella del rilievo del costruito. Le metodologie utilizzabili per il rilievo sono diverse ad esempio con laser scanner, drone, manuale ecc… La scelta della tipologia di rilievo è variabile in base all’obiettivo da raggiungere ed in base alla tipologia di opera da analizzare e modellare. Maggiore sarà la qualità del rilievo migliore e di maggior dettaglio sarà il modello geometrico informativo che è possibile ottenere.
- La fase successiva è quella di modellazione del digital twin allo stato di fatto. La lettura del modello architettonico e l’individuazione delle superfici disperdenti da parte di EC770 avviene attraverso la definizione di locali e vani termici. È importante modellare in modo opportuno vani, zone termiche e materiali (con idonee stratigrafie) in modo che sia agevole la comunicazione tra Revit ed il Plugin EC770 di Edilclima.
- Terminato il modello architettonico, entrando nell’area moduli aggiuntivi di Revit è possibile accedere alla sezione dicata ad EC770. Il primo punto è quello di definire le associazioni tra locali e zone climatizzate e non climatizzate e tra i materiali dei due modelli.
Non si verifica un’associazione automatica ne dei locali alle zone climatizzate ne dei materiali Revit e quelli di Edilclima, le associazioni dei materiali e locali tra i due modelli devono essere eseguite in modo manuale dall’utente.
Infine all’interno del plugin vanno indicate tutte le informazioni di progetto e climatiche.
Terminate le associazioni e l’inserimento di tutti i dati all’interno di EC770 sarà possibile eseguire una prima parte di analisi energetica calcolando le potenze termiche invernali caratterizzanti gli ambienti.
4. Quarta ed ultima fase è quella di esportare il modello attraverso EC770 in EC700, attraverso quest’ultimo è possibile effettuare un’analisi energetica. All’interno di tale software va definita la tipologia di impianto ed è possibile ottenere gli attestati energetici.
Interoperabilità ed APE post intervento
Nel caso si voglia effettuare un intervento migliorativo sull’involucro edilizio vanno modellate allo stato di progetto le nuove stratigrafie da inserire.
Il Plugin EC770 riconoscerà, grazie al comando stratigrafie composte, le nuove stratigrafia comprensive dei nuovi componenti e ne calcolerà in modo corretto le trasmittanze termiche. Anche nel caso di nuovi interventi i materiali aggiunti devono essere associati ed anche in questo caso il processo di associazione risulta essere del tipo manuale.
Al termine il modello viene nuovamente esportato da EC770 in EC700. A seguito dell’esportazione vanno inseriti i nuovi impianti ed è possibile ottenere i nuovi attestati energetici.
La pratica è il modo migliore per dare il via alla trasformazione